domenica 30 novembre 2008

1 , 10 , 100 PICCOLI EROI

Con i funerali di Vito Scafidi, nella sua cittadina alle porte di Torino
si è spenta non solo la notizia , ma anche il clamore, la rabbia,
quasi potremmo parlare di rassegnazione.
Ormai il dolce ragazzo 17enne amante del pallone e della sua Juventus riposa in pace
dopo essere stato, un'ultima volta nella sua camera vegliato dai genitori e dalla sorella.

Ma Vito è solo uno dei protagonisti involontari di una tragedia annunciata
perchè ovviamente suo malgrado è stato il protagonista principale di questa disgrazia.

Ma non è il solo protagonista.
Il peggio, tocca come in tutte le grandi tragedie , ai sopravvissuti, a coloro che porteranno con se il ricordo di quanto accaduto,che avranno negli occhi e nelle orecchie
quegli attimi veloci e incontrollabili
momenti in cui è il destino a prenderti per mano ed accompagnarti

Dove basta una frazione di secondo e sei da questa o quella parte dell'Acheronte.
A questi ragazzi appena sbocciati deve andare il nostro pensiero ora
perchè non dobbiamo dimenticarli.

Perchè ci sono ancora 4 feriti ricoverati in ospedale, con una vita davanti segnata.
Federica Arlotti e Cinzia Palumbo, che hanno riportato ferite guaribili in pochi giorni.

Ma soprattutto Yuri Ferrara, ricoverato con doppia frattura vertebra-lombare, prognosi 90 giorni
" Ogni volta che chiudo gli occhi mi ricordo ogni cosa , sarebbe meglio dimenticare, ma è impossibile "

Ed ancora Andrea Macrì , reduce da due interventi chirurgici, fatto uscire dal coma farmacologico pochi giorni fa.
Andrea non sa ancora che potrebbe rimanere paralizzato, e per cautela non è ancora stato avvisato della morte dell'amico del cuore.
Al momento dell'arrivo dei soccorsi Andrea era lucido, nonostante numerose fratture
e gridava ai soccorritori : " aiutate Vito, aiutate il mio amico che non si muove "
Ma per il suo amico ormai non c'era più nulla da fare.


E la sorte più amara e più triste tocca ad un ragazzo, amico della vittima e grande amico anche di Andrea.
Si chiama Giuseppe Preziosu e quel sabato mattina , per un rigonfiamento delle tonsille non era presente in aula.
Non era seduto al suo banco , quello stesso banco in cui ha preso posto Vito.
" Quello era il mio banco.. dovevo esserci io al posto di Vito.
Mi si sono gonfiate le tonsille - racconta -. Mi trovavo dalla guardia medica quando il mio telefonino ha iniziato a squillare all’impazzata.
Ho risposto e ho saputo che cosa era successo, anche se all’inizio hanno cercato di rassicurarmi. Dovrei sentirmi un miracolato, invece sono solo distrutto dal dolore "

Ecco come la sorte può salvarti , ma trasformare la tua salvezza in condanna
ecco come una storia vede un solo grande protagonista
ma 10, 100 piccoli eroi dietro le barricate.

Affinchè questa storia venga ricordata ... e non si ripeta !

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